Sull’appello delle lavoratrici della Yoox e la legittimità ad aderirvi
Lo scorso autunno diverse lavoratrici dei magazzini della Yoox avevano lanciato un appello in sostegno ad una vertenza contro gli orari di lavoro introdotti mesi prima da un accordo sindacale. Un appello che aveva raccolto più di 800 firme tra cui noti esponenti della cultura.
Le operaie denunciavano orari e condizioni di lavoro che non si conciliavano con la vita personale e familiare.
Un altro esempio di come le aziende scaricano, in particolare sulle donne, il prezzo dell’emergenza sanitaria.
Nell’Assemblea Generale della Cgil di Bologna di dicembre la segreteria ha contestato la legittimità dei compagni e delle compagne iscritte al nostro sindacato di aderire a tale appello.
Un mese dopo la Segreteria della Camera del Lavoro di Bologna trasferisce una funzionaria in altra sede “per un progetto di sindacalizzazione” di piccole aziende, peraltro a pochi mesi dal suo pensionamento. Impossibile non vedere il legame tra i due eventi.
Come non leggere in questa decisione una ritorsione per aver firmato l’appello. Pensiamo che la democrazia nel sindacato richieda il massimo rispetto del pluralismo interno a partire dalla possibilità di ogni dirigente, delegato e singolo iscritto di esprimere la propria opinione liberamente.
Alla compagna esprimiamo la nostra incondizionata vicinanza e solidarietà.
Giornate di Marzo – Area d’alternativa in Cgil