Lavorare nella logistica in Campania. Intervista ad un driver.
Nell’ambito della campagna per il No all’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale del settore delle merci e della logistica abbiamo intervistato un driver, impiegato come tanti altri, con contratti a termine in una delle molte cooperative esterne che lavorano per le grandi multinazionali in Campania. Le sue parole, in cui tantissimi non solo in Campania ma ovunque si riconosceranno, sono un invito alla lotta ma soprattutto sono la dimostrazione che esiste la necessità per i lavoratori di organizzarsi in ogni azienda contro gli attacchi padronali.
Comitato per il No Campania
Raccontaci chi sei?
Sono un driver di una cooperativa che lavora per una grande azienda della logistica. Le cooperative esterne si occupano, per conto della società, sia dei ritiri e delle spedizioni sia dello scarico e del carico merci. Le paghe per i lavoratori delle cooperative sono bassissime, questo perché le multinazionali del settore pagano le cooperative molto poco e queste, a loro volta, trattengono per loro una parte dei soldi dando ai lavoratori stipendi molto più bassi di quelli dei lavoratori diretti.
Ci vengono fatti contratti part-time a quattro ore e veniamo pagati sulla base di quei contratti quando invece ne lavoriamo otto. Le ore di straordinario ci vengono retribuite in maniera irrisoria con 5 o 6 euro all’ora.
I lavoratori diretti non se la passano molto meglio, in alcune aziende come ad esempio quella per la quale lavoro, gli impiegati a tempo indeterminato sono una minoranza assoluta. La politica dell’azienda è quella di fare contratti a termine che non vengono rinnovati alla loro scadenza. Si licenziano i lavoratori per assumere nuovi giovani alle stesse condizioni di precarietà e più disponibili ad accettare contratti di apprendistato.
Prima ci dicevi che per capire come funziona il lavoro nella logistica in Campania dovremmo venire la mattina. Perché?
Le cooperative esterne fanno lavorare persone a nero che vengono pagate 20 euro al giorno per accompagnare i driver assunti dalle società a fare le consegne. Insomma, anziché assumere due persone ne assumono una sola e l’altra la fanno lavorare a giornata senza contratto né tutele. Se venite la mattina trovate decine e decine di ragazzi che aspettano fuori la filiale di essere caricati sui furgoni e alla fine della giornata lavorativa vengono lasciati fuori i cancelli perché ovviamente non possono entrare in azienda. Ovviamente tutto questo avviene anche con il beneplacito della società che fa di tutto per mantenere bassi i costi. Questo passa per assunzioni con contratti a termine per i diretti, assegnazione di appalti al massimo ribasso alle cooperative esterne e sottoccupazione.
Quali sono gli aspetti più critici del tuo lavoro?
Sicuramente lo scarico. Stiamo parlando del fatto che i ragazzi caricano e scaricano a mano motrici e autoarticolati lunghi 6, 8 o 12 metri. I pacchi vengono portati fuori da questi camion uno per volta da ragazzi che per tutta la giornata, incessantemente, fanno avanti e indietro sul camion per svuotarlo. Questo lavoro dovrebbe essere fatto da un numero elevato di lavoratori, quello che invece avviene è che la società affida un intero camion ad un solo lavoratore, anzi spesso capita che otto camion vengano scaricati da 5 colleghi. È un lavoro estremamente pesante e questo avviene per paghe ridicole e per contratti che al massimo durano pochi mesi. Lavoriamo come macchine perché una volta che parte il rullo noi non ci fermiamo per ore finché non abbiamo finito di scaricare.