IMA – UNO SCIOPERO RIUSCITISSIMO
Venerdì 3 Dicembre 2021, giorno con sciopero di tutta la giornata, rimarrà nella coscienza collettiva dei dipendenti IMA come una giornata di svolta nelle relazioni fra loro e l’azienda. Da almeno 20 anni non era mai successo che venisse indetto uno sciopero nei confronti dell’azienda, vista a lungo da molti come un modello di relazioni sindacali. Sono stati fatti esclusivamente quegli scioperi che sono stati indetti dalle centrali sindacali, per contratti nazionali o altre motivazioni.
La motivazione dello sciopero era il sostegno alla vertenza per il contratto integrativo. È perlomeno da maggio che è aperta la trattativa per il rinnovo, 6 mesi con frequenti incontri , commissioni, bozze e controbozze. A differenza del passato , sono intervenuti due grosse novità esplose con la pandemia : lo SmartWorking e l’Assistenza da Remoto. Mentre sulla prima l’azienda ha sempre mantenuto una contrarietà di fondo, definendola inadatta alla realtà di una manifattura di macchinari complessi, per la seconda è stata l’azienda stessa a proporla. Si tratta di integrare la tradizionale assistenza ai clienti, fatta di viaggi in loco con personale qualificato con collegamenti telematici ( da qui Assistenza in remoto). Il problema aggiuntivo è che per rispondere in tempo reale ad una problematica di un cliente in Cina o negli USA o sei fisicamente presente oppure lo devi fare di sera/notte! Quindi il corollario è la reperibilità che costringerà ad essere svegliati di notte per recarsi in azienda e valutare i problemi, individuare i ricambi, far partire le spedizioni. Un cambiamento enorme rispetto all’attuale situazione! Cambiamento che l’azienda ha già avviato vendendo dei pacchetti di assistenza da Remoto, anche se tuttora non è stato regolamentato con accordi sindacali.
Altra nostra richiesta che ha visto enorme resistenza dall’azienda è stata di aumentare l’orario elastico permettendo l’ingresso in azienda dalle 7.00 alle 9.00, il che consentirebbe di godere maggiormente della giornata uscendo prima ed evitando le ore con più traffico.
Sintetizzando si può dire che l’azienda stia richiedendo molta flessibilità ai lavoratori ma voglia concedere ben poco. Tutto ciò a fronte di ricavi importanti realizzanti anche durante la pandemia.
Alla fine abbiamo ricevuto una bozza di contratto che per l’azienda era “il punto di caduta”. La RSU però, dopo una discussione al suo interno durata 6 ore (!) ha deciso di non accettare, indire lo sciopero dei straordinari e dei turni e le assemblee negli attuali 10 stabilimenti principali (tutti in provincia di Bologna tranne 1 a Firenze e 1 a Parma).
Le Assemblee, nonostante il Covid, sono state un grande successo di partecipazione. Dopo aver spiegato la situazione è stato messo ai voti il sostegno alla RSU e alle iniziative di lotta . Non abbiamo calcolato quante centinaia di SI abbiamo ricevuto; fra NO e Astensioni ci saranno stati forse 10 lavoratori!
Perciò abbiamo osato e proclamato sciopero di 8 ore. Qualche delegato era spaventato dall’idea che fallisse miseramente e che poi saremmo stati costretti a cedere nella trattativa anche quel poco che avevamo ottenuto.
Invece è stato un successo completo. Mentre scriviamo non abbiamo ancora i dati ufficiali , ma sono stati davvero pochi i dipendenti che si sono presentati la mattina e che hanno varcato i presidi messi in piedi nonostante la pioggia. Sono entrati praticamente solo qualche capo, qualche impiegato del settore vendite (un settore tradizionalmente non sindacalizzato e vicino alla proprietà) e i lavoratori delle ditte esterne, operai e impiegati che lavorano in IMA in prestito da altre aziende, un sistema purtroppo radicato.
La grande riuscita dello sciopero consegna una grande autorevolezza alla RSU, che ha dimostrato di avere l’appoggio granitico dei lavoratori IMA. La direzione aziendale dovrà tenerne conto quando torneremo in trattativa.