SOLIDARIETA’ ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’INDUSTRIA FLORENZI (EL SALVADOR)
ODG del 23/02/2021 assunto dalla segreteria e dalla presidenza dall’assemblea generale Fiom di Bologna allargata ai delegati
Il 1 ° luglio 2020, più di 7 mesi fa, 196 donne e 14 uomini dell’industria Florenzi sono stati licenziati senza essere pagati per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, periodo in cui sono stati mandati in isolamento obbligatorio.
Il debito con i lavoratori ammonta a mezzo milione di dollari, per i quali, dalla fine di luglio, i lavoratori hanno occupato gli impianti della fabbrica, come garanzia del proprio pagamento, mentre lo Stato dovrebbe risolvere il problema tra datore di lavoro e dipendenti.
L’8 gennaio, come ultima risorsa per fare pressione sullo Stato, è iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato.
Le condizioni di salute degli scioperanti si complicano nel tempo, tuttavia, le autorità rifiutano di accelerare il processo per risolvere le richieste dei lavoratori, dimostrando l’intenzione di proteggere i capitalisti prima della classe operaia.
Di fronte a questa situazione iniqua, i lavoratori denunciano l’incapacità dello Stato di risolvere i loro problemi e accusano lo Stato stesso di stare dalla parte della classe sfruttatrice.
L’attivo delle delegate e dei delegati della FIOM Bologna chiede una pronta risposta dalle autorità competenti, aderendo alla campagna di solidarietà internazionalista lanciata dal Bloque Popular Juvenil e dal Sindicato Salvadoreño de Industrias Textiles y Similares, convinti che ogni attacco alle lavoratrici della fabbrica Florenzi sia un attacco all’intera classe lavoratrice.
Sosteniamo tutte le azioni di lotta delle lavoratrici della Florenzi, compresa l’eventuale autogestione della fabbrica e la ripresa della produzione sotto controllo operaio.
Chiediamo l’espropriazione e nazionalizzazione dell’Industria Florenzi sotto il controllo e l’amministrazione di assemblee dei lavoratori! Un attacco ai lavoratori Florenzi è un attacco all’intera classe operaia!
Bologna, 23 febbraio 2021