Bologna e provincia, Zona arancione scuro: Il profitto prima della salute dei lavoratori.

Bologna e provincia, Zona arancione scuro: Il profitto prima della salute dei lavoratori.

Il Presidente della Regione Emilia Romagna e il Sindaco di Bologna, Bonaccini e Merola, hanno deciso che da sabato 27 febbraio Bologna e provincia diventano zona arancione scuro: vengono chiuse scuole e università. Si creano grossi disagi ai lavoratori con figli che normalmente frequentano scuole,  nel frattempo rimangono aperte le aziende e i centri commerciali.

Ecco la scelta delle istituzioni che si autoproclamano ‘progressiste’: il profitto degli industriali e delle grandi imprese non si tocca, i lavoratori devono andare a lavorare e continuare a contagiarsi nei posti di lavoro.
Dopo un anno siamo punto e a capo, non si sono potenziati i posti letto, nessun piano di assunzione straordinario del personale sanitario, non sono aumentate le aule scolastiche né il personale scolastico, non si sono potenziati i trasporti pubblici e si permette alle multinazionali del farmaco di fare profitti sulla pelle della popolazione, decidono per loro interessi di ridurre le dosi non rendendo accessibile il vaccino per tutti. E’ l’anarchia del capitalismo, un sistemo parassitario che garantisce lauti guadagni a chi ha ricevuto una marea di soldi pubblici e gli permette pure di non rispettare i contratti sottoscritti.

Il sindacato dovrebbe lanciare una mobilitazione chiedendo il blocco immediato di tutte le produzioni non indispensabili, è l’unico lockdown in grado di tutelare la salute di milioni di persone, e non limitarsi a sterili richieste di maggiori permessi che, seppure giuste, rischiano di rimanere lettera morta se non accompagnate dalla mobilitazione.

Come delegati, lavoratori e militanti dell’area d’alternativa in Cgil “Giornate di Marzo”, stasera 26 febbraio, saremo in piazza a Bologna a protestare e a chiedere:

– il blocco delle produzioni non essenziali,
– la garanzia del salario al 100% per i lavoratori costretti a stare a casa,
– la nazionalizzazione delle case farmaceutiche sotto il controllo dei lavoratori,
– l’esproprio dei brevetti delle multinazionali del farmaco per la produzione su vasta scala del vaccino.
Sono con la lotta si possono conquistare queste rivendicazioni, le uniche in grado di difendere il diritto al lavoro e alla salute delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutta la popolazione.

Area d’alternativa in Cgil “Giornate di Marzo” Bologna

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