Luana, 22 anni, ennesimo omicidio sul lavoro
Ieri mattina, lunedì 3 maggio, è avvenuta l’ennesima tragedia sul lavoro. A Prato in un’azienda tessile è morta Luana D’Orazio operaia di 22 anni dilaniata da un rullo, una morte atroce.
In queste ore si susseguono i comunicati addolorati delle istituzioni; una ipocrisia rivoltante. Non venite a parlarci di condoglianze e non venite a farci la recita sugli impegni governativi per affrontare il problema, sono decenni che sentiamo queste fandonie. Non venite nemmeno a parlarci di “morti bianche” come se fossero delle fatalità. Sono omicidi e gli assassini hanno nomi e cognomi precisi.
Nei soli primi 4 mesi dell’anno i morti ammazzati sul lavoro sono aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 5% rispetto al 2019. Ecco qui come vengono trattati i lavoratori, considerati “essenziali” quando fa comodo a lor signori,ma poi relegati a vivere in condizioni lavorative vergognose.
Mediamente da decenni muoiono 4 lavoratori al giorno, a dimostrazione che siamo di fronte ad un vero e proprio genocidio che non si è mai voluto realmente affrontare e risolvere. La ragione è semplice: questo implicherebbe imporre ai padroni l’obbligo di sostenere costi per tutelare i lavoratori che i padroni non vogliono assumersi. I soldi per la sicurezza sul lavoro preferiscono intascarseli a suon di dividendi e profitti, tanto sanno che per lo più la faranno franca perché la legge, come dimostra la farsa processuale sulla strage alla Thyssenkrupp (nonostante la tenacia dei famigliari), garantisce per lo più l’impunità o pene ridicole. il tutto alla faccia della fantomatica industria 4.0 siamo in pieno nei “tempi moderni” di Chaplin.
E’ solo con la lotta che è possibile imporre diritti e sicurezza. Solo con la lotta si possono imporre ispettorati del lavoro e medicine del lavoro degni di questo nome e non enti che, nelle migliori delle situazioni, non hanno nemmeno i mezzi per fare il loro lavoro.
Su questo, come su altri versanti, il sindacato tutto è responsabile di aver accettato, in una logica concertativa, norme limitate come la 81/08 e i protocolli aziendali sul Covid la cui applicazione è completamente nelle mani dei padroni. E’ tempo di tornare a lottare e vendicare la morte di Luana e delle migliaia di proletari che vengono ammazzati sul lavoro per “4 lire vigliacche”.