Contratto scuola: pretendiamo un rinnovo dignitoso!
Nelle scuole, in queste settimane, si stanno svolgendo le assemblee con all’o.d.g. il rinnovo del contratto nazionale. Riteniamo costruttivo formulare alcune osservazioni sui punti rivendicativi oggetto di dibattito nelle assemblee.
- Il vincolo di destinazione delle risorse previste dal PNRR non può limitare le nostre rivendicazioni. Un’occupazione stabile, salari dignitosi e un sistema pubblico universale di welfare vanno rivendicati dal sindacato come priorità per i lavoratori e la popolazione.
- La proposta del segretario FLC-CGIL di un incremento stipendiale di 343 € nell’arco di due contratti (http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/povero-prof-di-scuola-arriva-il-contratto-recuperiamo-adesso-o-mai-piu.flc) non deve essere utilizzata come alibi per rimandare un aumento dignitoso al prossimo rinnovo. Come ripetutamente denunciato dallo stesso sindacato (http://www.flcgil.it/scuola/scuola-insegnanti-italiani-tra-i-meno-pagati-in-europa-ecco-dati.flc ), c’è un notevole divario tra gli stipendi degli insegnanti italiani e quelli dei colleghi europei: l’aumento di 343 € mensili va rivendicato per questo contratto!
- Al contrario di quanto avvenuto nel precedente rinnovo contrattuale, l’imprescindibile stabilizzazione dei precari non deve rimanere esclusa dalla piattaforma rivendicativa. Le cifre del precariato nel settore rimangono impressionanti, anche quest’anno le immissioni in ruolo hanno stabilizzato una parte delle cattedre vacanti o disponibili; ci sono oltre 100 mila lavoratori della scuola assunti anche quest’anno con contratto a tempo determinato.
- La formazione, elemento estremamente importante sul piano professionale per la categoria, deve essere svolta durante l’orario di lavoro. A tal riguardo, il primo passo per garantire la sbandierata inclusività degli alunni deve essere la stabilizzazione del personale sui posti di sostegno e la riduzione del numero di studenti per classe: in mancanza di tutto questo l’obbligo formativo di 25 ore sull’inclusione per tutti quei docenti impegnati in classi con alunni disabili risulta essere frustrante.
- La lotta da intraprendere per il rinnovo contrattuale si lega alla battaglia per l’abolizione della controriforma Fornero e un sistema pensionistico equo. Anagraficamente, il corpo docente italiano è tra i più vecchi d’Europa. Negli ultimi 10 anni il personale over 60 nelle scuole è più che raddoppiato superando quota 20% del totale. Il sistema previdenziale attualmente previsto per carabinieri e polizia, pensionamento con 58 anni di anzianità e 35 anni di contributi, deve essere il modello a cui puntare.
Immediata stabilizzazione dei precari, aumento di 343 € subito, piano di pensionamenti straordinario per la fascia più anziana di lavoratori, devono essere tra le principali parole d’ordine e devono accompagnare la mobilitazione da intraprendere al più presto.