16 Dicembre: Sciopero Generale. Sia solo l’inizio!
Dalla legge di bilancio nulla di buono sotto il cielo per i lavoratori. Sulle pensioni si passa a quota 102 nel 2022 e, in cambio, il governo Draghi concede un tavolo alle organizzazioni sindacali per rivedere la Fornero che dovrebbe concludere i suoi lavori entro il prossimo marzo. Sul piano fiscale si passerà da 5 a 4 aliquote Irpef con guadagni per chi ha redditi di 50-60mila euro annui. Intanto si taglia l’Irap alle imprese. Per il 90 per cento dei lavoratori dipendenti, spiccioli, per i 5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 10mila euro annui, nulla. Solo aumenti dei prezzi e stipendi che si riducono sempre più.
Per la sanità, dopo due anni di pandemia, dopo i tagli di decine di miliardi dell’ultimo decennio, solo poche briciole. Per la scuola nulla. Nessun piano straordinario di assunzioni, niente stabilizzazione dei precari.
In ogni angolo del paese si contano processi di delocalizzazione, l’apertura delle procedure di licenziamenti collettivi, in alcuni casi per crisi aziendali, ma in molti altri per decisione di imprenditori di chiudere per andare a produrre altrove. Magari dopo aver intascato milioni dallo Stato attraverso tutte le formule possibili ed inimmaginabili.
Davanti a molte di queste aziende sono in corso presìdi, si proclamano scioperi, c’è una resistenza determinata a non arretrare. Gkn, Whirlpool, Saga Coffee sono alcune delle tante aziende in cui le lavoratrici e i lavoratori lottano contro la logica del profitto.
Troppe settimane sono state spese ad aspettare dal governo una immaginaria apertura, invece di aprire una discussione seria fra i lavoratori su come resistere a questi attacchi e quali rivendicazioni avanzare. Troppo tempo è stato speso in una sterile diplomazia coi vertici della Cisl, palesemente indisponibili a staccarsi dalla coda del governo.
Ma i fatti hanno la testa dura. È dapprima stato proclamato il sacrosanto sciopero della scuola il 10 dicembre, uno sciopero dell’igiene ambientale è fissato per il prossimo 13 dicembre per il rinnovo del CCNL. I metalmeccanici confluiranno nello sciopero proclamato per l’intera giornata del 16 dicembre da Cgil e Uil.
Recuperare il tempo perduto è possibile e necessario. Il 16 dicembre deve diventare l’inizio di un percorso di lotta generale. Altro che apprezzamento dello sforzo e dell’impegno del premier Draghi e del suo esecutivo, come incomprensibilmente è stato scritto nella comunicazione di proclamazione dello sciopero, quasi a volersi scusare.
Si avvii una campagna di assemblee capillari in tutti i luoghi di lavoro che affronti le reali necessità dei lavoratori e sviluppi un programma realmente alternativo: il ritorno ad una pensione dignitosa cancellata dalle controriforme degli ultimi 30 anni, contro ogni forma di precarietà, per un significativo aumento dei salari, per un salario minimo legale di 1400 euro, per il blocco dei licenziamenti e la nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori delle aziende che chiudono, licenziano, delocalizzano, per un drastico aumento dei finanziamenti a sanità, scuola e tutti i servizi pubblici.
Nessun tentennamento, ma la massima determinazione per la riuscita dello sciopero generale per imporre il punto di vista della classe lavoratrice.