BOLOGNA – BUON ACCORDO SINDACALE IN TOYOTA TMHMI

BOLOGNA – BUON ACCORDO SINDACALE IN TOYOTA TMHMI

Circa un mese faè stato firmato un buon accordo in Toyota – TMHMI Carrelli Elevatori di Bologna, la ex-Cesab, che prevede la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i turnisti e, al contempo, l’introduzione dei turni per garantire un aumento della produzione attraverso un ciclo continuo di 14 ore.

Quest’accordo prevede, infatti, per il lavoratore 7 ore di lavoro pagate 8, con l’ora in meno a totale carico dell’azienda, suddivise in due turni. Uno mattutino che parte alle ore 6 e uno pomeridiano che non può andare oltre le ore 20, turni che prevedono inoltre due pause collettive retribuite di 10 minuti al proprio interno. Nei fatti, dunque, una riduzione dell’orario da 40 a 35 ore, 33 ore e 20 minuti se si considerano anche le pause retribuite.

Una riduzione dell’orario che avviene con un incremento della retribuzione. Infatti è stata concordata anche un’indennità giornaliera lorda di 8 euro con un 20% di maggiorazione della paga oraria dopo le ore 18, nel turno pomeridiano, com’è previsto dalla contrattazione nazionale.

Per ottemperare al disagio degli orari è prevista una rotazione d’interscambio tra i lavoratori nelle turnazioni.

Nell’accordo è riconosciuto il diritto del lavoratore alla mensa per tutte le tipologie di orario di lavoro previste.

Perché la Toyota ha accettato queste condizioni?

La Toyota TMHMI Carrelli Elevatori di Bologna è protagonista di una crescita significativa del proprio prodotto, riflesso nell’aumento progressivo dei volumi nell’ultimo decennio fino ad arrivare ad una produzione prevista di 18.000 carrelli in questo anno fiscale che terminerà il 31 marzo 2022.

Il processo di crescita si porta dietro anche un aumento importante del personale. A luglio 2021 i dipendenti in Toyota erano 600, tra settembre e novembre ci sono state un altro centinaio di assunzioni che hanno portato al numero complessivo di 730 lavoratori.

Ma l’obiettivo dichiarato dall’azienda è quello di arrivare fino a 1.000 persone entro il 2025 con una produzione di 26.000 carrelli.

Naturalmente questo, se si realizzerà, avrà conseguenze positive riguardo alla situazione occupazionale nel territorio di Bologna, visto che in Toyota, grazie alla contrattazione interna, si stabilizza con un contratto a tempo indeterminato la quasi totalità dei lavoratori dopo un periodo di 12 mesi.

Ma la riduzione d’orario attraverso i turni sono un aspetto positivo per i lavoratori?

Bisogna partire dal fatto che i turni di lavoro possono diventare un disagio per i lavoratori. Gli orari che escono dalla gestione ordinaria del tempo, quella giornaliera centrale, impattano sempre sugli aspetti della vita sociale degli stessi, dove a fronte di un maggiore utilizzo degli impianti da parte dell’azienda chi è in fabbrica con il compito di produrre non riceveun salario adeguato per quel disagio. Nell’accordo è stato previsto anche un meccanismo di presa in carico da parte dell’azienda delle criticità dei lavoratori rispetto all’orario dei turni. Criticità che hanno poi successivamente visto un confronto con la Rsu e che sono state tutte risolte perché emerse in un numero limitato di casi.

E’ un accordo che migliora le condizioni, rispetto agli accordi previsti dal CCNL e ad altre aziende che al di fuori del contratto nazionale applicano le 8 ore pagate 8.

Tuttavia la Rsu dovrà sin da subito avere chiari i rischi futuri: ossia l’eventuale tentativo da parte dell’azienda di avanzare richieste che dovessero spingere ulteriormente verso un’inaccettabile estensione del ciclo produttivo.  La condizione, salvo eccezioni ben definite di tipologia di lavoro nell’ambito di servizi essenziali, di prolungare i turni a quello notturno o festivo o al ciclo continuo deve sempre essere vista come un elemento negativo da contrastare perché scardina la vita sociale di cui si parlava prima e che impatta fortemente sulla salute psico-fisica dei lavoratori.

Questo accordo siglato da Rsu, Fiom Cgil e altre organizzazioni sindacali, per quanto migliorativo, non è un fatto a sé stante ma è una componente importante di una contrattazione in corso riguardante il rinnovo del contratto aziendale, dove l’obiettivo principale rimane la riduzione di orario a parità di salario anche per il turno normale centrale, è lì che si concentrerà la nostra azione di Rsu nella trattativa con la direzione dell’azienda perché sarà l’elemento politico che farà la differenza per il risultato che vogliamo portare a casa per i lavoratori, per tutti i lavoratori non solo per quelli di TMHMI.

Un’altra cosa deve essere chiara a tutti e soprattutto ai padroni, che se quest’accordo è stato ottenuto senza neanche un’ora di sciopero noi, per la riduzione d’orario a parità di salario per tutti i lavoratori, siamo disposti a farne tante quante ne servono, perché la regola rimane che non ci sono i diritti senza la lotta contro questo sistema economico capitalista che si basa sullo sfruttamento e la logica del profitto.