CONGRESSO FIOM – CGIL MODENA

CONGRESSO FIOM – CGIL MODENA

Di seguito pubblichiamo il Documento politico Finale che come area Giornate di Marzo abbiamo presentato al congresso provinciale della Fiom-Cgil di Modena in alternativa a quello della maggioranza. In Fiom a Modena la nostra area ha ottenuto il 33% pari a 981 voti congressuali. In questo testo si avanzano proposte concrete su come gestire l’organizzazione territoriale con un profilo di classe.

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Il 23° congresso della Fiom-Cgil di Modena ci consegna un risultato delle votazioni svolte tra gli iscritti nei luoghi di lavoro che vede il documento 1 al 66,86% ed il documento 2 al 33,14%.

Un risultato senz’altro esaustivo ma con una componente di parzialità frutto della scelta unilaterale da parte dell’organismo congressualmente preposto di non tenere le assemblee di base e relative consultazioni in diverse aziende strutturate e con un significativo radicamento sindacale.

Non essere riusciti a garantire il diritto al voto a diverse decine di iscritti rappresenta un piccolo spaccato del periodo di enormi difficoltà che sta attraversando la nostra categoria e dei compiti essenziali per la sua sopravvivenza ed il suo rilancio che il nuovo gruppo dirigente è chiamato a svolgere.

La Fiom di Modena ha bisogno di essere rinnovata e rafforzata per poter così essere nelle condizioni di mettere a disposizione di tutta l’organizzazione ad ogni livello il proprio patrimonio di quadri, radicamento ed esperienza sindacale e contrattuale. Il fatto che per il terzo congresso consecutivo 1/3 degli iscritti si sia schierato con il documento alternativo sancisce come la conditio sine qua non affinchè questo rilancio possa avvenire sia che si ponga fine alla discriminazione cui le compagne e i compagni del cosiddetto “secondo documento” sono stati sottoposti in questi 12 anni. Nella scelta dei componenti dell’apparato a tempo pieno così come nell’assegnazione degli incarichi e del seguito delle aziende più grandi e complesse. Questa scelta risulta ancor più imprescindibile oggi dato che il secondo documento è risultato maggioranza anche nei due gruppi industriali più importanti della provincia: Stellantis e Bosch.

Rilanciare la Fiom di Modena significa innanzitutto compiere delle scelte interne essenziali:

Investire sulle Rsu e sulla loro formazione come quadri politico-sindacali. La consapevolezza dei delegati di produzione del proprio ruolo di classe, il patrimonio e le lezioni che trasmette la storia del movimento operaio e del nostro sindacato. La padronanza e conoscenza del CCNL e della legge 300/70, il ruolo del conflitto, della contrattazione e di quale tipo di contrattazione.

I delegati devono dunque essere il fulcro del nuovo gruppo dirigente, dotati di tutti gli strumenti per acquisire capacità di scelta ed autonomia decisionale maturata dalla consapevolezza del proprio ruolo e dal rapporto dialettico con l’organizzazione nel suo complesso.

Declinare le linee guida della contrattazione come punto di riferimento e bussola del nostro agire sindacale sia sul piano acquisitivo e rivendicativo che su quello difensivo. Strutturare una contrattazione di secondo livello che ponga al centro almeno questi 4 temi essenziali:

  1. Aumenti salariali prevalentemente in paga base per tutelare al meglio il potere d’acquisto delle retribuzioni.
  2. Rivendicazioni sempre più stringenti verso la stabilizzazione del lavoro somministrato, precario e degli appalti. I precari in genere sempre più risultano essere lo strato maggiormente combattivo e dinamico presente nelle aziende e su cui è necessario nel prossimo futuro investire anche dal punto di vista sindacale e di ricerca dei quadri.
  3. Sicurezza sul lavoro e riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario come due facce della stessa medaglia, quella di migliorare la qualità della vita in azienda e fuori gestendo l’organizzazione del lavoro..
  4. Contrattazione dello smart-working come primo canale per poter fare un investimento politico verso il settore impiegatizio che ad oggi risulta ancora di difficile interazione per la nostra categoria.

Strutturare l’apparato in una modalità che permetta di ottimizzarne le risorse. Il metodo del “tutti devono fare tutto” che si è portato avanti in questi anni non ha dato obiettivamente i frutti sperati. Si sono spese e disperse innumerevoli quantità di energie, tempo e risorse mentali e si sono altresì “bruciati” diversi compagne e compagni.

E’ essenziale ripristinare l’ufficio sindacale e l’ufficio vertenze. Serve avere un compagno interamente dedicato al tema sicurezza così come uno sul versante degli artigiani. E’ infine essenziale investire in distacchi ad orari settimanali parziali ma permanenti nel tempo di compagne/compagni delle aziende più complicate e strutturate a partire da Ferrari, così da poter dedicare il giusto tempo ed investimento in queste realtà senza far perdere a questi quadri di fabbrica il contatto con la produzione ed i compagni di lavoro.

In secondo luogo, con la propria autonomia ed indipendenza, la Fiom è chiamata a tornate ad essere protagonista dei temi di classe centrali nella vita della nostra città. L’antirazzismo qui e ora e la difesa dei popoli oppressi a livello internazionale così come il contrasto ad ogni guerra imperialista sono temi essenziali per stringere un legame solido con i lavoratori migranti che rappresentano una fetta sempre maggiore e tra le più combattive del proletariato locale. Il contrasto alla repressione del diritto di sciopero ed al conflitto da parte della procura di Modena, l’unità nella lotta attraverso una nostra chiara ed esplicita presenza e promozione delle iniziative con i movimenti per i diritti civili, l’ambiente, contro le discriminazioni sessuali e di genere. Così come deve tornare ad essere patrimonio della nostra iniziativa la lotta per fronteggiare l’emergenza abitativa ed il diritto ad occupare, il caro bollette, così come l’emergenza sui costi degli asili e quant’altro impatta sulla vita della classe lavoratrice.

Il ritorno al protagonismo su ogni versante da parte della Fiom, ovvero la categoria sindacale più forte e radicata della nostra città, è l’obiettivo che il nuovo gruppo dirigente si pone in questo nuovo mandato, nei prossimi 4 anni.

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