Sullo sciopero dei metalmeccanici a Roma
Per oggi 10 Luglio è previsto lo sciopero nazionale dei metalmeccanici di 4 ore del sud Italia, Lazio compreso.
Questo sciopero era stato convocato dal 12-06-2023 quindi con un anticipo sufficiente. Nel tempo che è trascorso però i vertici sindacali regionali di Fiom Fim e Uilm si sono rincorsi in un balletto terminato giovedì scorso sulla possibilità di fare un corteo o un presidio a Roma, finito con la scelta infelice di non farlo.
Questo mostra ancora una volta la scarsa, o meglio nulla, volontà che i sindacati avevano di dar vita ad uno sciopero che non fosse che una pura lezione di stile. Nessuno sforzo è stato profuso nel provare a fare assemblee nei posti di lavoro. Rendere questo sciopero ciò di cui ci sarebbe bisogno ossia, l’inizio di un percorso che porti alla scadenza del contratto nazionale a strappare gli aumenti che meritiamo per compensare l’aumentato costo della vita. Un obbiettivo che per i lavoratori deve essere visto come possibile sulla base di un chiaro segnale che non può che passare per una piattaforma rivendicativa che metta in cima alla lista le richieste salariali e un metodo di costruzione che metta al centro i lavoratori. Dobbiamo mettere da parte la richiesta di legare gli aumenti agli sgravi fiscali perché illude i lavoratori della possibilità che il governo li voglia aiutare. Quella è soltanto una partita di giro di nostri soldi presi dalla fiscalità generale. Gli aumenti ce li pagheremmo da soli e faciliteremmo il percorso di tagli alla sanità già in atto da molto tempo.
Pensiamo che a questo vuoto non si possa rispondere dicendo di aver lasciato alle singole Rsu la possibilità di fare dei picchetti o dei presidi nel giorno dello sciopero fuori ai propri posti di lavoro.
Abbiamo salutato con piacevole convinzione la giusta ripresa della mobilitazione facciamola veramente.