La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Maserati non si ferma
Dopo la notizia comunicata da parte dell’azienda alle rappresentanze sindacali dell’ulteriore cassa integrazione a zero ore ( stessa cosa per febbraio ) per il mese di aprile, abbiamo deciso come delegati fiom di indire uno sciopero spontaneo di 2 ore con assemblea davanti ai cancelli nella giornata del’8 marzo.
Continua così l’utilizzo massiccio dell’ammortizzatore sociale falcidiando sempre di più i salari degli operai.
Tutto ciò si va ad aggiungere alla non maturazione degli istituti contrattuali come ferie/par/tredicesima con una perdita salariale di almeno 400/500 Euro al mese.
È un dato di fatto che gli unici a pagare la crisi di mercato (calo degli ordini), siano sempre gli stessi: i 167 Operai, 35 impiegati addetti alla produzione.
Il resto dell’organico composto da quadri/funzionari/dirigenti (circa 900 addetti ) non sono soggetti alla CIGO.
La Maserati non è una azienda in crisi.
Non esiste l’equivalenza crisi di mercato e crisi economica.
Anzi, è un’azienda che ha fatto enormi profitti e continua a farli.
Vedi i dividendi di Stellantis e quelli di Tavares.
Per questo motivo all’ incertezza del proprio futuro per mancanza di prospettive industriali si aggiunge la rabbia per i salari sempre più bassi a fronte dei profitti dei manager/dirigenti sempre più alti.
Infatti, lo slogan principale usato in questa battaglia è: abbassiamo i profitti
alziamo i salari!!!!
Insieme alle nostre rivendicazioni avanzate nei confronti dell’azienda sulla maturazione dei ratei/integrazione salariale.
Lo sciopero, seppur sia stato indetto solo dai delegati Fiom, ha visto la partecipazione anche dei delegati Uilm, nonché dei loro iscritti.
Indicatore del fatto che il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (Ccsl) voluto da Marchionne nel 2010 e non firmato dalla sola Fiom non regge più.
Un impianto che richiamandosi ad una normativa ben precisa attraverso le cosiddette “procedure di raffreddamento'” limita di molto gli scioperi di fabbrica dei sindacati firmatari e prova ad impedire lo sviluppo di lotte spontanee come queste.
Lo sciopero del’ 8 marzo ci consegna l’inizio di un percorso di lotta da decidere insieme alle lavoratrici e ai lavoratori momento per momento.
Prossima settimana andremo in assemblea e decideremo il tipo d’iniziativa da mettere in campo nel prossimo periodo per dare continuità alle lotte.