Assemblea nazionale dei lavoratori della sanità
Basta chiedere, riprendiamoci tutto!
Nonostante i ritornelli ipocriti dei politici, le promesse di rilancio della sanità pubblica e la stucchevole retorica degli angeli della corsia, ad oltre quattro anni dallo scoppio della pandemia lo possiamo dire con certezza: per i lavoratori della sanità non solo nulla è cambiato, ma le condizioni di vita e lavoro hanno subito un netto peggioramento.
L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei nostri già magri salari e la carenza d’organico si traduce in un aumento dei carichi di lavoro, con ripercussioni sulla nostra salute psico-fisica.
Rinnovi contrattuali: ai lavoratori le briciole!
Con il Def 2024, il rapporto tra spesa sanitaria e Pil continua il suo inesorabile declino, posizionando l’Italia sotto la media dei paesi europei. Per il rinnovo contrattuale del comparto sanità, attualmente in discussione, Il governo ha stanziato 1 miliardo e 641 milioni di euro (5,78%). Un’elemosina che, se si dovesse giungere ad un rinnovo del genere, si tradurrà in aumenti salariali medi bassissimi di circa 125 euro, di molto al di sotto di un’inflazione che in questi anni è stata attorno al 17%!!!
Non ci sorprende constatare che le risorse per inviare armi al governo d’Israele per massacrare il popolo palestinese, invece, non mancano mai.
Le cose non vanno certo meglio per i lavoratori della sanità privata: l’ultimo rinnovo contrattuale – 2016/18 – è arrivato dopo 14 anni di blocco e il confronto sul prossimo rinnovo con Aris e Aiop sta incontrando la totale chiusura delle parti datoriali.
Ma quali angeli?
Il progressivo e inesorabile depauperamento della sanità pubblica sta producendo effetti devastanti. Il sottorganico si traduce in aumento dei carichi di lavoro per tutti gli operatori e il livello di frustrazione raggiunto dai pazienti per le liste d’attesa interminabili e la carenza di personale ha fatto aumentare i casi di aggressione ai danni dei lavoratori e, soprattutto, delle lavoratrici: nel 2023 la cifra delle aggressioni è salita a 16.000, con 18.000 operatori coinvolti, i due terzi dei quali sono donne.
Non è un caso che sempre più lavoratori fuggano da un lavoro considerato ormai degradante e poco retribuito. Il fenomeno delle fughe dalla sanità pubblica è ormai una realtà: in Lombardia dal 2011 al 2019 le dimissioni sono quadrulicate. Nel 2021 se ne sono registrate 2.867. In Friuli Venezia Giulia, negli ultimi 4 anni, 1 medico su 10 ha lasciato il lavoro.
La risposta è nella lotta e nel protagonismo dei lavoratori!
Di fronte a tutto questo la Cgil, invece di organizzare una seria mobilitazione di settore con una piattaforma radicale ed avanzata, si impantana nell’ennesima, inutile, campagna referendaria e nella difesa di una Costituzione che ormai è chiaro a tutti essere solo una foglia di fico.
In quanto lavoratori e lavoratrici della sanità siamo fermamente convinti che non sia questa la strada da percorrere. Abbiamo bisogno di scambiarci idee e strategie per rimettere al centro il nostro protagonismo nella battaglia per condizioni di lavoro e salariali dignitose.
Ma per farlo è necessario discutere, coordinarsi, in una parola: ORGANIZZARSI!
Ed è a questo scopo che come area Giornate di Marzo abbiamo deciso di lanciare la prima assemblea nazionale dei lavoratori della sanità.
Perchè il tempo di chiedere è finito. Vogliamo riprenderci quanto ci è stato tolto!
Organizzati con noi!
ASSEMBLEA NAZIONALE LAVORATORI DELLA SANITÀ
LUNEDÌ 27 MAGGIO ORE 15.00 SU ZOOM
Compila il modulo e riceverai il link per partecipare all’assemblea online.