Intervento al Direttivo Nazionale Cgil del 12/10/2020
E’ tempo di preparare uno sciopero generale per il lavoro, i contratti e il salario.
Pubblichiamo l’intervento di Mario Iavazzi, dell’area GIORNATE DI MARZO, al Direttivo Nazionale della CGIL del 12/10/2020.
Nei miei 7 minuti a disposizione toccherò rapidamente 3 argomenti: risorse europee, licenziamenti e contratti.
In primo luogo dico che i finanziamenti a sanità e in generale ai servizi sociali, a università e ricerca, a formazione e ammortizzatori sociali non possono e non devono essere condizionati dalle risorse europee, Recovery Fund o MES che sia. Prima di tutto perché non sono soldi certi. In secondo luogo perché i tempo sono lunghi, queste risorse potrebbero giungere tra un anno e più, invece servirebbero ingenti finanziamenti in tempi rapidissimi. Come si sa, inoltre, i prestiti sono debiti. Per anni in nome del pagamento del debito hanno tagliato, c’è stata la “spending review.
Riproporranno le famigerate “riforme strutturali”, tireranno fuori dal cilindro un nuovo attacco al sistema previdenziale, a pagare saranno sempre i soliti, i lavoratori. Credo bisognerebbe riflettere meglio prima di invocare le risorse del MES. I soldi per finanziare i servizi pubblici vanno semplicemente recuperati cambiando le politiche economiche, a partire dallo smettere di sovvenzionale il sistema delle imprese, spesso con finanziamenti a fondo perduto.
Sul tema dei licenziamenti. Non sono trascorsi tanti giorni da quando Bonomi, il presidente di Confindustria, ha dichiarato che quando scadrà la norma che impedisce i licenziamenti ci sarà “un numero importante di licenziamenti”. E così sara. Si stima la perdita di milioni di posti di lavoro.
Peraltro, lo ricordava Landini nella sua relazione, l’ occupazione in questo periodo è calata di oltre il 2%, se non ci fosse stato il blocco dei licenziamenti sarebbe stato un massacro. Io aggiungo, sarà un massacro. Si sono già persi centinaia di migliaia di posti di lavoro, tanti lavoratori, e soprattutto lavoratici, in questi mesi hanno dovuto abbandonare il lavoro costretti dall’impossibilità alla gestione familiare.
La Cgil dovrebbe rivendicare il mantenimento della norma che blocca i licenziamenti e su questa richiesta lanciare una mobilitazione.
Infine sui contratti nazionali. Ci ricordiamo frequentemente che sono in attesa di rinnovo del contratto oltre 10 milio ni di lavoratori.
Sono scaduti il contratto dei metalmeccanici, del pulimento del commercio, della grande distribuzione, delle cooperative e della cooperazione sociale. C’è la vicenda degli alimentaristi, col contratto firmato e l’intervento di Confindustria a bloccarne l’applicazione. Ci sono milioni di lavoratori pubblici, della sanità, della scuola e della ricerca. Il sindacato, la Cgil, dovrebbe svolgere il ruolo per il quale esiste, ossia unire i lavoratori, unificare le lotte che alcune categorie hanno lanciato, magari non proprio con adeguata determinazione. Non penso sia sempre la stagione per lo sciopero generale, ma questa sì, lo è.
Prepariamoci a proclamare uno sciopero generale, una tappa di una mobilitazione generale per riconquistare il lavoro, i contratti e il salario.