Resoconto dell’assemblea dell’area GIORNATE di MARZO Milano
Il 12 dicembre si è svolta l’assemblea milanese dell’area d’alternativa in CGIL “Giornate di Marzo” (GdM).
Inizialmente l’assemblea si sarebbe dovuta svolgere in presenza nella seconda metà di ottobre, ma l’ondata del covid-19 ci ha obbligati a cambiare piano e siamo arrivati alla presentazione on line del 12 dicembre.
Il covid rallenta il nostro percorso, ma non ci impedisce di portare avanti i nostri lavori e questa assemblea ne è la testimonianza.
L’assemblea è stata introdotta da Francesca Esposito ed Antonio Forlano, rispettivamente lavoratrice ATM e componente direttivo lombardo FILT CGIL, delegato UPS e componente direttivo nazionale FILT CGIL.
All’assemblea ha partecipato il segretario organizzativo della CGIL Milano, Gabriele Rocchi, il quale ha portato il suo contributo ed il saluto della Camera del Lavoro di Milano.
Le relazioni introduttive hanno ribadito le motivazioni che ci hanno spinto a formalizzare il 5 di luglio l’area sindacale GdM.
Ci riferiamo agli scioperi spontanei nel mese di marzo dei lavoratori, soprattutto, ma non solo, della grande industria contro le condizioni di lavoro ad elevato contagio virus. Si è fatta una panoramica della situazione nazionale per ciò che concerne l’occupazione, la crisi economica, il sostegno al reddito ai lavoratori, la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sulle continue richieste padronali di finanziamento a fondo perduto, che per carità non si dica che sono sussidi, ma “sostegno alle imprese”!
Si è sottolineata l’inadeguatezza della CGIL, della sua rinuncia ad essere sindacato di classe, della disaffezione che molti lavoratori hanno maturato nei confronti del sindacato e quindi della necessità di una alternativa a questo modello di CGIL.
Il dibattito che si è sviluppato tra i lavoratori presenti all’assemblea è stato davvero di grande livello. Ci sono stati undici interventi che hanno toccato vari settori del mondo del lavoro, tra cui scuola, università, trasporto locale, corrieri espressi, grande distribuzione, assicurativi.
Gli interventi hanno sottolineato gli aspetti essenziali delle dinamiche che ogni lavoratore si trova costretto ad affrontare nei propri luoghi di lavoro.
Dei tanti temi toccati nel dibattito ci preme sottolineare l’aspetto legato al lavoro al femminile. Dalle differenze salariali rispetto agli uomini, dai carichi di lavoro, aumentati durante questo lungo periodo di pandemia e aumentati dal lavoro da remoto, erroneamente chiamato smart working.
Aspetti toccati da Laura, lavoratrice costretta dall’azienda a licenziarsi dopo 32 anni di lavoro a causa delle proprie condizioni di salute e da Noemi, studentessa universitaria aderente al collettivo giovanile ALT (Alziamo La Testa). Noemi ha ricordato l’importanza dell’unità studenti /lavoratori.
Il primo luogo dove poter tradurre in pratica questo concetto, particolarmente oggi, è la scuola. Unità studenti, docenti e personale ata.
Si è sottolineato come un settore del padronato, in particolar modo quella fetta che da questa crisi economica/pandemica sta facendo profitti miliardari, sta tentando di modificare nel profondo l’organizzazione del lavoro e come anche in questa occasione il sindacato sia in ritardo o peggio ancora a ruota degli eventi.
I delegati UPS presenti alla assemblea, ci hanno spiegato che si può intervenire, contrastare le politiche aziendali e migliorare le condizioni di sicurezza dell’ambiente lavorativo.
Jeisson e Cristian hanno spiegato l’importanza del delegato alla sicurezza, se il lavoro viene fatto con spirito critico, mettendo al centro le condizioni di lavoro delle maestranze e non rincorrere l’azienda. Centrale in questa attività è l’appoggio ed il supporto dei lavoratori, che si conquista sul campo e che è utile a contrastare l’azienda anche quando tenta di colpire delegati o lavoratori con sanzioni disciplinari, spesso futili.
Una assemblea durata quasi tre ore, che si è conclusa con l’intervento di Mario Iavazzi, componente del Direttivo Nazionale della Cgil, il quale ha sottolineato come serva un sindacato che unisca e sostenga la voglia di lotta che c’è nel mondo del lavoro, ma che non riesce a trovare una sponda. E’ ora, da tempo, di dire basta a manifestazioni o scioperi “teatrino”; serve conflitto vero! Serve un sindacato che si batta contro la scelta alla quale i lavoratori sono sottoposti e cioè la scelta tra lavoro o salute.
Confindustria, attraverso il presidente Bonomi, ha già dichiarato che a partire dal 21di marzo, quando verrà tolto il blocco dei licenziamenti, ci sarà una morìa di posti di lavoro. Si prevede di perderne un milione, che si vanno a sommare ai 700 mila persi in questi mesi. Una ecatombe !
Iavazzi ha messo in guardia sui presunti miracoli derivanti dal Recovery Fund. I 209 miliardi di euro promessi (chissà quando arriveranno), non saranno a fondo perduto ed anzi, andranno quasi tutti restituiti con interessi e quindi vuol dire che nei prossimi anni potremmo ritrovarci nuovamente con governi che dichiarano finanziarie di austerità e cioè tagli alle spesa pubblica e quindi a sanità e scuola, su tutti.
Su questi aspetti, la CGIL è in gravissimo ritardo, non ha una analisi all’altezza della situazione ed è per questo che ci proponiamo come alternativa.
Chiediamo che le attività non necessarie siano fermate e che i lavoratori ricevano lo stipendio al 100%. Che ci sia un piano di investimento sulla sanità pubblica con investimenti miliardari su strutture, macchinari ed assunzione di personale. Uno sviluppo della rete sanitaria territoriale.
Un piano serio di riqualificazione degli edifici scolastici per evitare le classi pollaio.
L’esproprio sotto il controllo dei lavoratori di tutte le aziende in crisi. Il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Una campagna per la sicurezza nei luoghi di lavoro ed una campagna sui rinnovi contrattuali, molti dei quali scaduti da anni, con aumenti salariali che non vadano sotto all’8% senza nessun cedimento su i diritti.
Tutto questo va costruito con i lavoratori e con il conflitto.
L’assemblea del 12 dicembre è stato il lancio della nostra iniziativa sul territorio. Riproporremo assemblee come questa con cadenza regolare. Per ora in modalità remoto, ma appena possibile in presenza.
Invitiamo chiunque sia interessato a percorrere questa strada con noi a contattarci.
Giornate di Marzo
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