138 esuberi in UPS Italia – FIRMATO L’ ACCORDO CHE METTE IN SICUREZZA IL LAVORO E I LAVORATORI
L’ 8 marzo, data simbolo per l’emancipazione delle donne e del movimento sindacale, è stata una giornata importante anche per i lavoratori e le lavoratrici UPS Italia.
Dopo l’accordo quadro del 24 febbraio, sottoscritto con UPS Italia, dalle rappresentanze sindacali Filt-Cgil e dalle OOSS di categoria, il giorno 8 marzo, abbiamo messo in sicurezza – attraverso una trattativa serrata con l’impresa – i nostri interessi: il posto di lavoro e il futuro dei lavoratori.
La procedura 223/91 era chiara: soppressione di 138 posizioni con la volontà di esternalizzare all’estero le attività svolte dagli impiegati Ups Italia.
L’opposizione delle rappresentanze sindacali interne e della Filt Lombardia che ha seguito passo dopo passo l’intera trattativa è stata ferma e risoluta ma sarebbe stata ben poco efficace senza i 30 anni di azione politica volta ad aggregare, dare forza e dignità all’intero movimento sindacale in UPS composto non solo da impiegati ma anche da autisti e magazzinieri, lavoratori in appalto.
Certamente possiamo dire che UPS, con la sua “riorganizzazione mondiale” delle attività con licenziamenti e macelleria sociale in altri paesi, da noi è stata molto mite, ha voluto evitare lo scontro diretto perché sapeva che ci sarebbe stata una forte reazione mediatica e nelle sue attività di logistica!
Il primo accordo è stato un passo iniziale molto importante: la dichiarazione della comune volontà delle parti che la “non opposizione” sarebbe stata lo strumento di salvaguardia del ricollocamento, lasciando ai lavoratori la scelta di uscire o meno dall’azienda. È stato un elemento decisivo per costruire con la controparte i passaggi successivi, con incontri serrati ma concordati.
Con l’attuale accordo, il secondo, abbiamo dato gambe a quella possibilità:
- garantire a tutti coloro che avessero deciso di andare via, una dignitosa uscita sia per pensionamento anticipato sia per una scelta alternativa, fuori da UPS.
- ai pensionandi verrà garantita una rendita vitalizia anticipata ai valori futuri (pensione anticipata/vecchiaia) in base alla normativa vigente … Agli altri, attraverso un elemento oggettivo, “l’anzianità di servizio”, abbiamo raggiunto un accordo storico per un esodo con incentivi pari a una mensilità per ogni anno di lavoro senza alcun paletto o penalità di alcun genere.
Ma il nostro vero obiettivo, come spesso spiegato nelle assemblee, è stato quello di salvaguardare il posto di lavoro riconoscendo la professionalità acquisita in tanti anni. Di qui la sfida alla ricollocazione, riqualificazione, visto il postulato iniziale, una procedura di licenziamento come da legge 223/91.
L’accordo raggiunto prevede la ricollocazione in altre funzioni, oggi diventate “core business” per l’impresa, con formazione e riqualificazione, ricollocazioni volontarie o “forzate” per condizioni di attività particolari – che si andranno a discutere, nello specifico – con un “indennizzo” economico importante! Come pure in caso di demansionamento, la non perdita del parametro salariale di riferimento, faticosamente acquisito negli anni.
Seguirà successivamente un terzo accordo riguardo la formazione e riqualificazione come pure opportunità di miglioramento professionale.
Dal punto di vista sindacale pensiamo di avere fatto il massimo per garantire dignità ai tanti anni di lavoro, di aver indennizzato con valori importanti le “scelte” imposte dall’impresa. Tutto questo non perché siamo stati bravi o fortunati ma perché abbiamo fatto valere i nostri 30 anni di battaglie sindacale che l’azienda ha preferito evitare di mettere alla prova.
Un dignitoso accordo per continuare a fare i nostri interessi come lavoratori e lavoratrici UPSers. Andiamo avanti.!
Rafforziamo con la partecipazione e la discussione, come abbiamo dimostrato in questi mesi, l’azione sindacale.
Rappresentanze sindacali Filt-Cgil UPS Italia