Asc InSieme: un servizio pubblico in mano al Pubblico!

Per le lavoratrici e i lavoratori di ASC Insieme il 2024 si è concluso con la sorpresa di non avere più la certezza di essere o meno dipendenti pubblici!
Asc è l’Azienda Speciale creata dall’Unione dei Comuni Reno Lavino e Samoggia che gestisce interamente i servizi sociali del territorio per i cinque Comuni di Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Valsamoggia, Monte San Pietro e Sasso Marconi. Il 4 dicembre la Corte Suprema di Cassazione, al termine di un lungo contenzioso tra ASC e INPS, ha pubblicato la sentenza definitiva secondo cui le lavoratrici e i lavoratori di quello che, fino a quel momento, era certamente un Ente Pubblico, non hanno più il diritto di essere iscritti, per la gestione del proprio TFS/TFR alla cassa ex INADEL dell’INPS nella quale confluiscono i dipendenti pubblici.
Di fatto da gennaio 2025 chi lavora per ASC Insieme vedrà il proprio TFR gestito con le regole delle aziende private pur avendo un contratto di lavoro derivante da regolari concorsi pubblici. Oltre ad impedire alle lavoratrici e lavoratori di accedere alle prestazioni agevolate dei dipendenti pubblici (mutuo ipotecario, borse di studio, soggiorni per pensionati ed estivi per i figli a carico, programmi di studio all’estero, micro-prestiti, ecc…) si apre uno scenario di profonda incertezza sulla stessa natura pubblica del Servizio Sociale Territoriale e di chi presta il proprio lavoro al suo interno (Assistenti sociali, Educatori, Oss, Amministrativi) .
Nemmeno l’avvocato incaricato dall’Azienda ha saputo fornire risposte esaustive né per quanto riguarda le eventuali conseguenze retroattive della Sentenza né rispetto alla possibilità di usufruire della mobilità per le e i dipendenti.
Tuttavia, quello che è in gioco è molto di più della sola gestione pubblica o privata del TFR. ASC Insieme è nata, infatti, nel 2010 come Azienda Speciale Consortile e si è trasformata poi, nel 2015, in Azienda Speciale dell’Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia per la volontà chiara dei Comuni coinvolti di esternalizzare la gestione dell’intero capitolo dei Servizi Sociali Territoriali. Sin da subito è stata messa in discussione la sua natura pubblica ed è iniziato il contenzioso con INPS che si è concluso proprio con quest’ultima Sentenza.
A questo punto pare evidente che le strade che si prospettano siano fondamentalmente due.
Si procederà verso la progressiva frammentazione dei Servizi Sociali Territoriali privatizzando pezzi sempre più consistenti attraverso le varie possibilità offerte a questo scopo (co-progettazione, appalti, accreditamenti)?
Oppure si coglierà l’opportunità per rendere Pubblico e gestito dai Comuni un servizio così fondamentale per la cittadinanza?
La via del Pubblico, però, non verrà perseguita senza una lotta!
Le lavoratrici e i lavoratori di ASC Insieme hanno ben chiaro il valore pubblico del loro lavoro di cura, assistenza e prevenzione nei vari ambiti di intervento rispetto al disagio minorile, all’assistenza scolastica per l’inclusione e al progetto di vita adulta delle persone con disabilità, alle varie forme di disagio degli adulti e alla cura degli anziani.
Le lavoratrici e i lavoratori di ASC InSieme non hanno dubbi circa il fatto che il loro lavoro quotidiano, svolto già tra mille difficoltà, tagli dei fondi, aumento esponenziale dell’utenza e sedi fatiscenti, debba tornare ad essere un lavoro pubblico per un servizio pubblico a tutti gli effetti.
Non basteranno mezze misure e soluzioni fittizie: serve agire immediatamente per una completa internalizzazione dei Servizi Sociali Territoriali.