RSU combattive per difendere i salari e i servizi pubblici!

Il 14-16 aprile oltre tre milioni di lavoratori pubblici saranno chiamati a votare le loro rappresentanze sindacali in tutti gli enti pubblici di tutti i comparti.
Ai fini della validità delle elezioni RSU è richiesto il raggiungimento del quorum del 50%. Nelle precedenti tornate, compresa l’ultima di tre anni fa, è stato molto raro che il quorum non fosse raggiunto in qualche ente/azienda. Normalmente l’affluenza raggiunge percentuali dell’80-90%. Una partecipazione che dimostra come la classe lavoratrice cerchi una rappresentanza reale dei propri interessi.
Queste elezioni si svolgono mentre per la prima volta nella storia del pubblico impiego c’è stata una rottura tra sindacati confederali. È la grande novità di questa fase.
La CISL complice del governo
La CISL e alcuni sindacati autonomi, in coerenza con la loro linea di complicità con il governo, hanno firmato il contratto separato delle funzioni centrali (ministeri, INPS, ecc.) ed erano pronti a sottoscrivere i contratti degli altri settori, a partire dalla sanità. Contratti che riducono di oltre il 10% il valore reale dei salari.
Bene ha fatto la CGIL, assieme alla UIL, a non firmare questi indegni contratti, ma non basta. Ad oggi non è stata messa in campo nessuna iniziativa di lotta per rispondere all’attacco e alle provocazioni del governo e dei sindacati suoi complici.
Servono quindi RSU combattive che siano in grado di reggere il livello dello scontro e di rompere, anche con l’iniziativa dal basso, questa paralisi dei vertici.
Servono delegati che non siano cinghia di trasmissione dell’apparato sindacale, ma veri rappresentanti dei lavoratori e dei loro bisogni.
Sul piano generale si deve lottare per aumenti salariali non inferiori al 20% (non meno di 400 euro netti) e una nuova Scala Mobile dei salari; per un drastico aumento immediato – di decine di miliardi di euro – dei fondi per finanziare i servizi pubblici, dalla sanità all’istruzione, dall’assistenza all’infanzia a quella per gli anziani; per internalizzare tutti i servizi che sono stati privatizzati attraverso il sistema degli accreditamenti e delle convenzioni o attraverso il sistema degli appalti; per un vero piano straordinario di assunzioni a partire dalla stabilizzazione di tutti i precari.
Dobbiamo lottare contro la logica aziendalista grazie alla quale i dirigenti pubblici (direttori generali, presidi, rettori, ecc.) si trasformano in altrettanti manager al servizio del profitto e delle logiche clientelari.
Per servizi pubblici per tutti, di qualità, controllati e gestiti dai lavoratori e dai cittadini che ne fruiscono!
Nelle singole aziende ed enti è centrale la lotta per incrementare gli organici, per garantire servizi di qualità e bloccare il tentativo delle direzioni aziendali di legare a schede di valutazioni sulla “performance” (una falsa “meritocrazia” altamente ingiusta, soggettiva e divisiva) incentivi, premi e differenziali economici così come, del resto, previsto dagli attuali contratti nazionali.
È con questo impegno che i candidati che fanno riferimento all’area alternativa in CGIL si presenteranno alle elezioni RSU in tutti i settori dove sono presenti.