Sanità: la CGIL deve rispondere con la lotta a un contratto vergognoso!

Il 18 giugno è stato sottoscritto il contratto nazionale separato della Sanità pubblica 2022-24. A CISL, FIALS e NURSIND, che già da tempo avevano dichiarato di accontentarsi di un contratto ignobile si è aggiunto il Nursing Up, l’altro sindacato professionale degli infermieri. La decisione di sottoscrivere il contratto da parte di quest’ultima sigla, che in precedenza aveva respinto l’ipotesi di accordo, è avvenuta senza alcuna sostanziale novità.
Il danno più clamoroso è ai salari dei lavoratori. A fronte di un’inflazione che, per il periodo 2022-2024 l’Istat dichiara essere stata del 17%, ma che le tasche dei lavoratori sanno che è stata ben superiore, gli aumenti previsti sono pari al 5,8%. Gli incrementi si riducono a 135 euro per le qualifiche più alte del comparto (che scendono a 120 euro per gli OSS) ma se teniamo conto dell’indennità di vacanza contrattuale percepita dal dicembre 2023, gli aumenti in busta paga si traducono in circa 50 euro lordi. Decisamente meno di un caffè al giorno.
Per far cambiare idea al Nursing Up è stato sufficiente l’impegno contrattuale di consentire l’accesso ad un’area di elevata qualificazione per infermieri e professionisti sanitari senza laurea magistrale ma con 7 anni di anzianità. Un impegno da nulla visto che eventuali percorsi di riqualificazione non si possono fare senza nuove risorse economiche ad oggi non pervenute… Dal punto di vista normativo le modifiche sono irrilevanti, nessun nuovo diritto, nessun miglioramento delle condizioni! Viene avallata la nascita di una nuova figura, l’assistente infermiere, che non necessiterà del titolo della laurea in infermieristica e della formazione obbligatoria dell’infermiere. Un modo diverso per tagliare i finanziamenti alla sanità e abbassare la qualità delle prestazioni e del Servizio Sanitario Nazionale.
I lavoratori della sanità, così decisivi per la società e per garantire il diritto della salute delle persone, così umiliati da questo contratto! I loro salari sono sempre più poveri e insostenibili!
CGIL e UIL non hanno firmato questo scempio, tuttavia non basta. In sanità si è ripetuto quanto successo già mesi fa col contratto separato della Funzioni Centrali. In quel caso i sindacati non firmatari hanno organizzato un referendum il cui esito è stato quello di un “No” schiacciante al contratto, ma la partecipazione è stata ben al di sotto del 50%. I lavoratori sapevano già che l’esito di quel referendum non sarebbe stato riconosciuto né dal governo (attraverso ARAN né dai sindacati firmatari che, non solo firmano questi vergognosi contratti ma nemmeno danno la parola ai lavoratori per sentire il loro parere.
I sindacati firmatari, che evidentemente subiscono le proteste di tanti lavoratori, anche loro iscritti, stanno producendo volantini e materiali nei quali attaccano in maniera scomposta chi non ha firmato.
La FIALS come un novello Marchionne, invoca l’esclusione della CGIL da tutti i tavoli di contrattazione aziendale e in un delirio di onnipotenza, persino dalla nomina degli RLS (che è stabilita dalla legge)
Peggio ancora fa la CISL, che si scaglia contro i lavoratori che “criticano il Ccnl incassandone i benefici” (quali?), giungendo a paragonarli a chi “sputa nel piatto e poi lo lecca”. Un testo indegno, o meglio degno di un sindacato padronale il cui ex segretario generale Sbarra si è appena accomodato su una poltrona ministeriale.
CGIL e UIL devono passare dalle parole ai fatti e rispondere sul campo della mobilitazione a questi tradimenti. Alzare la testa ed organizzare il conflitto per ottenere contratti dignitosi e aumenti salariali veri. Non sono più sufficienti le iniziative diplomatiche e il rispetto di regole a cui le controparti per prime non credono. Lotte senza quartiere, casse di resistenza per sostenerle e protagonismo dal basso dei lavoratori, alternative non ce ne sono!
Mario Iavazzi
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